sabato 13 agosto 2011

BALL WATCH


La sezione “history” del sito Ballwatch.com recita come in america prima del’avvento dei treni non ci fosse poi chissà quale esigenza di uniformità e precisione nel conoscere l’ora. A quel punto uno zelante Mr. Ball ebbe l’intuizione di creare una linea di segnatempo che sarebbe poi diventata uno dei marchi americani più importanti del settore. Senza infatti accollarsi il pesante fardello della minifattura Ball watch ha sviluppato interassanti orologi che hanno saputo caratterizarsi sopratutto per il contenuto tecnologico.

Al posto della popolare vernice lumiNova infatti troviamo su ogni lancetta una mini bomboletta di gas tritio che produce una luminosità a detta del costruttore 100 volte maggiore delle tradizionali verinici luminose e per una vita media di 25 anni. Devo dire che ho avuto modo di vedere tale innovazione all’opera e devo riconoscere che l’orologio al buio fa proprio un bell’effeto grazie anche al fatto che i colori possono essere vari. Sinceramente però non sceglierei mai modelli con troppi colori diversi altrimenti si rischia l’effetto albero di Natale.
Un altra proprietà è l’antimagnetismo. Un orologio per definirsi tale deve resistere a un campo magnetico di 4800 A/m deviando al massimo di 30 sec al giorno. Ball ha risolto il problema incapsulando il movimento in un involucro speciale tale da renderlo non solo antimagnetico ma anche resistente agli urti. In particolar modo il modello di punta, L’hydrocarbon ha anche un vetro in zaffiro di 4mm rendolo immune anche alle severe sollecitazioni da impatto dell’ISO1413. Altro aspetto di pregio è il rivestimento DLC (diamond like Carbon) che ricopre tutto l’acciaio dell’orologio garantedone una resistenza ai graffi eccezionale senza pregiudicare la lucentezza.


Il modello che ho avuto modo di provare è l’Hydrocarbon Sapcemaster. Al polso si rivela subito importante nonostante non sia eccessivamente grande (diametro 41.5mm), il peso insomma si sente tutto. Mi è apparso molto monolitico con il suo cinturino. Il movimento nella fattispecie è un classico ETA 2836-2 avvalorato dalla certificazione COSC. Complessivamente mi ha positivamente impressionato, sono sicuro che coloro che rimangono affascinati dagli orologi “maschi” questo Hydrocarbon non lascia indifferente anche perchè il prezzo è la metà circa di una JLC Seamaster o un Rolex Submariner. Un piccolo appunto devo farlo alla corona, l’esemplare che ho provato aveva un pò di gioco tra un click e l’altro. A chi invece fosse interessato a un tipo d’orologio più leggero, consiglio di dare un occhiata al catalogo BALL che offre davvero molti modelli fra cui un Diver Worldtime che spero di poter veder dal vivo quanto prima.


mercoledì 3 agosto 2011

Valjoux 7750 (parte 1)

Il cronografo più famoso al mondo? Non possono esserci dubbi è il Valjoux 7750, ingegnato da Edmond Capt nel lontano 1973, per competere con gli altri famosi cronografi dell'epoca (Heur, Debois Depraz, Hamilton) per la Valjoux (Vallè de Joux). Da subito si è saputo imporre nel mercato dei cronografi e ben presto valjoux ha assunto il sinonimo di precisione e affidabilità, basti pensare che la prima versione veniva montata sul Rolex Daytona.

Per avere un’idea di quanto questo meccanismo sia affidabile bisogna tornare indietro agli anni '70 quando la Valjoux è stata costretta dalla crisi dell’orologeria meccanica a vendere i suoi macchinari in Unione Sovietica (Poljot Calibro 7734), li lo stesso meccanismo con i perni al posto dei rubini ha mantenuto ugualmenti elevati standard di precisione ed è tuttora commercializzato (seppur pesantemente modificato)
Quando il mercato viene completamente invaso dagli orologi al quarzo di produzione giapponese la Valjoux viene acquistata da ETA (gruppo swatch), li Capt torna a lavorare per il gruppo e con lui torna il 7750 nel mercato degli orologi meccanici. Le parti in plastica vengono sostituite tutte con parti in acciaio.

Le caratteristiche salienti di questo meccanismo sono:





-          250 componenti
-          Altezza di 7.9 mm
-          Peso di 29 grammi
-          Diametro di 30 mm
-          Cronografo con ore, minuti,secondi e datario.
-          Riserva di carica di 42h
-          28.800 alternanze per ora, (in grado di misurare un ottavo di secondo)
-          Caricamento automatico unidirezionale
-          25 rubini
-          Funzione stop secondi
-          Sistema Etachron
-          Due pulsanti per avviare, fermare e azzerare il cronografo


Oggi il Valjoux 7750 viene prodotto in 15 diverse varianti e complications (calendario annuale, ore del mondo, riserva d carica...). Il 7750 e i calibri da esso derivati sono il "motore" di numerosissimi orologi oggi in commercio, qualche esempio? Longines, Tag Heur, Eberhard, Ebel, Paul Picot, IWC, Hublot, Sinn, sono solo alcuni dei marchi che impiegano questo calibro di buona fattura. 
Sapere quanto costa un calibro può dare ottimi indizi sulla qualità, tipologia e convenienza di un acquisto. I siti che lo commercializzano sono numerosi e il suo costo si aggira attorno i 400€. Riteniamo dunque che un acquisto oculato di un orologio con movimento Valjoux 7750, non modificato, non dovrebbe superare i 2.000€ a meno che non abbia materiali particolarmente pregiati.


Riportiamo una lista delle varie varianti del 7750:



Valjoux 7750 (Since 1973) The chrono 6-9-12 with date à 3 o’clock.

Valjoux 7751 (Since 1986) Triple date (date, jour, mois)
Valjoux 7752 (Since ????) Extra GMT hand
Valjoux 7753 (Since 2002) 3-6-9 configuration, date switching at 10 o’clock.
Valjoux 7755 (1978-????) Amputation of the hours counter, no day disk (but yet with date).
Valjoux 7757 (1985-2003) Countdown function for boat racing.
Valjoux 7758 (1985-2003) Moon phases at 6 o’clock, replacing the hours counter.
Valjoux 7760 (1985-2005) Manual version of the 7750.
Valjoux 7761 (1986-1998) Manual version of the 7751.
Valjoux 7765 (1978-1998) Manual 7760 without the counter at 6 o’clock...
Valjoux 7768 (1985-1998) Manual version of the 7758.
Valjoux 7770 (Since 2002) 7750 integrated split-seconds.
Valgranges A07.111 (Since 2005) Three hands, 37mm, date.
Valgranges A07.161 (Since 2005) Three hands, 37mm, date, P.res indicator.
Valgranges A07.171 (Since 2005) Three hands, 37mm, date, GMT.
Valgranges A07.211 (Since 2005) Chronograph, 37mm.
Ma se il Valjoux si riducesse a questo non sarebbe che un buon meccanismo sfruttato e sviluppato, ma questo meccanismo è soggetto ad una lunga serie di varianti, modifiche, tuning da parte di tantissime case orologiaie, questo la dice lunga sulle potenzialità e l'affidabilità di questo calibro, sulla sua versatilità ma anche sull'attuale mercato orologiaio; ma questo è un altro argomento...